da evitare meglio un rustico da bibbo

il ristorante acmet a solo a vista sul mare spettacolare ma sicuramente non è merito dei titolari abbiamo mangiato da sc... e trattati peggio la signora dovrebe cambiare mestiere da evitare fidatevi

non vedevo l'ora di alzarmi stamattina per poter commentare questo ristorante..se così si può chiamare...servizio pessimo con i piatti quasi tirati sui tavoli e nessuna spiegazione riguardo a ciò che avremmo dovuto mangiare(non lo sapeva nemmeno la cameriera)il cibo pessimo...diciamo il tutto coperto da solidi strati di pan grattato..ci siamo fermati all'antipasto..abbiamo mangiato sotto il continuo attacco di insetti di ogni genere...e lo sguardo perso della proprietaria a cui consiglio di andare a zappare la terra...insomma l'unica cosa da salvare è la splendida vista sul mare...in conclusione una vera tristezza...lo sconsiglio vivamente...

Bellissima posizione sul mare.. Il servizio è molto approssimativo , il menu propone pochi piatti e molto elementari. L'antipasto della casa, alla "modica" cifra di euro 20,00 è da pizzeria (senza togliere nulla alle pizzerie) e l'unica cosa che si salva è il pesce fresco cotto al momento (al sale) che è impossibile da sbagliare. Prezzi troppo alti e qualità scadente. Una trappola per turisti..

Correva l'anno 1480. Acmet, uomo bellicoso e feroce fu inviato da Maometto II° a capo di un esercito, per conquistare Brindisi. Ma un gagliardo vento boreale arrestò il corso alla grande armata e indusse il comandante Acmet ad impadronirsi d'Otranto. Questo è quanto la storia ci racconta, questo è il nome del ristorante “Acmet Pascià”, un locale con un nome di origine turca che oggi ci accoglie in un edificio storico di Otranto. E' un caratteristico locale situato sul lungomare della città, vicino all'imboccatura del porto. Ospitato in un antico palazzo affaccia direttamente sul mare ed è dotato di una splendida terrazza, il ristorante dispone di due ampie ed eleganti sale da pranzo. La cucina offre specialità locali, soprattutto quelle di mare, a base di pesci, crostacei e frutti di mare, accompagnate da Vini del Salento e nazionali. Non nascondo che la scelta leggendo il menù mi lascia spesso indeciso, amerei sempre assaggiare tutto, ma devo poi prendere una decisione. Per gli antipasti non posso non gustare i particolari assaggini all'Acmet composti da alici marinate, cozze gratinate, verdure gratinate, gateaux, polpette di polpo, frittino di moscardini, crocchette di patate con menta e capperi e ricotta fritta. Mentre il mare tinge tutto di colore e sapore. Quando passo ai primi leggo le ottime bavette ai ricci, il risotto ai frutti di mare, le bavette alla cernia, le bavette all'aragosta…ma questa volta non ho dubbi: oggi “voglio” godermi con passione la Taieddha (Teglia), che consiste in uno sformato di riso, patate, cozze, zucchine, pomodorini, finocchio, raramente amalgamati con tanta maestria. Per la scelta della pietanza il profumo mi aiuta! Sento l’odore penetrante di una zuppa di mare, raramente creata con maestria nell’accostamento delle giuste qualità di pesce. Quando poi arrivo al dolce leggo tre parole che mi ispirano: “semifreddo all’amaretto”. Vi assicurano che una volta assaggiato parlarne per come merita ce ne vorrebbero molte di più…di parole! Figura importante del ristorante è il maître “Palmiro”, personaggio sovrano nel lavoro del ristorante e importante nei rapporti con il cliente, con il quale instaura savoir-faire e capacità relazionali non comuni. La sorpresa finale è il conto….giusto per l’alta qualità della ristorazione e della visuale del porto di Otranto!

Ci associamo alle recenzioni che precedono, consigliando di evitare il ristorante per il trasandato personale di servizio, la mancata manutenzione del locale, la mediocre offerta del menù ed i prezzi sproporzionati alla scadente offerta. Il tutto non coerente con l'unicità del luogo che ospita il locale.

bel posto sul mare ,ambiente in e buona qualità del pesce ma servizio scarso e deludente data l'aspettativa.sconsigliato!

Da addetto ai lavori, penso che il Ristorante Acmet Pascià non possa essere qualificato nella categoria ristoranti, i proprietari farebbero bene a riesaminare l'intero menù ed a ricostituire l'intera organizzazione del personale. La qualità dei piatti è paragonabile ad una festa di compleanno di adolescenti, la presentazione, poi, meglio non commentare; mangiare alici marinate e moscardini fritti per spendere €50 a persona, è davvero uno scandalo, i gamberi (ovviamente surgelati, ma non esplicitamente comunicato)erano praticamente immersi nell'olio e sale; mi ha fatto rabbrividire il piatto della Tajeddha, sporco ed evidentemente conservato male per giorni in cella, i tranci di pancarrè tostato nei piatti danno l'idea di una preparazione frettolosa e arrangiata.La verdesca al posto del pesce spada nella grigliata di pesce,composta da 3 gamberoni cotti male,1 scampo e per l'appunto un trancio sottile di verdesca al prezzo di € 23. Vergogna!!! I nostri migliori ristoratori si sacrificano per tenere alto il nome della cucina Salentina, ma a causa di alcuni elementi come i titolari dell'Acmet, rischiamo solo di fare delle grandi figuracce nei confronti del turista.