Siamo in 2 a pranzo per lavoro con budget limitato, telefoniamo prima per verificare se è aperto e conoscere la fascia di prezzo. Ci risponde una signora che ci indica € 30/35 per un pasto completo senza specificare se le bevanda sia inclusa o meno. Giunti nel locale (carino, arredamento sobrio e raffinato) ci accoglie la signora (abbastanza fredda e distaccata) che raccoglie le ordinazioni SENZA FORNIRCI UN MENU'/LISTINO. Ordiniamo antipasto (6 fette di capocollo, e altre tre portate tra le quali l'ottimo soufflé di formaggio), orecchiette integrali con broccoli e capocollo, una fetta di anguria e infine, dovendo tornare al lavoro IN ASSENZA DI VINO DA MEZZO LITRO, optiamo per una mescita di un buon primitivo GIÀ STAPPATO. Prendiamo anche un caffè e chiediamo il conto: TOTALE € 70! Chiedo come mai, non avendo preso il secondo con contorno (poiché al mio paese, e non solo, i suddetti sono compresi nel pasto completo) e la signora mi risponde che nel pasto completo non era compresa la mescita che costa € 8 a testa! Premesso che non ho nulla da dire sulla qualità del vino, che comunque non era un Brunello del 1990, non mi è sembrato corretto nasconderci il prezzo della mescita che non era neanche 1 dl, tanto più che era stato detto che avevamo un budget limitato. Inoltre è possibile che il secondo costi € 8? Perché se togliamo il "caro" vino e mettiamo il secondo avremmo dovuto pagare € 30/35, come riferito al telefono! Ho preferito evitare di protestare, abbiamo pagato, salutato gentilmente e siamo usciti dal locale con l'intento di non tornarci mai più. No, non ci siamo proprio cara signora Anna Ancona: i prezzi devono essere chiari prima delle ordinazioni; prenda esempio dal suo collega Michele Rotondo di Palagianello, senza andare troppo lontano.