Il primo impatto è di essere stranieri in terra straniera : mi spiego. Qualunque informazione o cartello è in inglese, la cameriera parla solo californiano, il sig. roberto ti apostrofa con un aneddoto su alcuni italiani che gli hanno fatto girare le balle, si rivolge alla collaboratrice indicandoci come "nice italians" (forse c'è una differenza fra tutti gli altri e i famigerati italiani. Boh?) e va bene non fermiamoci ai dettagli... Andiamo al motivo per cui siamo stati qui : passare una serata fuori casa e assaporare la cucina e la cantina del Sig. Roberto. Il sig. Roberto si avvicina al tavolo e con fare affabulatorio ci illustra cosa ha preparato per i suoi ospiti soffermandosi sugli ingredienti e sulla provenienza della materia prima e creando un'aspettativa su ciò che si andrà a ordinare. Non esiste né menù e né carta dei vini scritta per cui si ascolta diligentemente e fideisticamente il racconto del Maitre ... a pensér - il sig. Roberto appunto. Dopo la lunga e articolata esposizione procediamo alla scelta: per il vino bisogna indicare la tipologia in senso generico poi ci pensa il Roberto a darti quello che vuole lui dato che quello che chiedi tu non ce l'ha e va bene può capitare... siamo fra amici! Per le pietanze - e qui casca l'asino - quello che viene servito con i tempi di creazione alla Roberto non corrisponde affatto alla magnificenza oratoria del Roberto stesso : i salumi cotanto decantati sono normali e comuni salumi (da mangiare rigorosamente senza coltello perché Roberto non lo usa), la panzanella è pressoché una insalata di verdura spezzettata - l'ombra del pane raffermo e lavorato è appunto un'ombra; una pasta all'aglione con aglio di Proceno (ammazzà) che sembrava un povero "aglio communis"; il meglio viene però con i secondi : un polpettone (anzi un meatloaf come l'ha presentato la collaboratrice a stelle e strisce) presentato a catorzolo, arido accompagnato da patate al forno del giorno prima; uno stracotto che più che altro era uno stralesso! Come orgogliosamente annunciato in inglese il bread non si paga da Roberto : infatti te lo raziona, tanto agli stranieri il pane non piace durante il pranzo - che ci vuoi fare siamo in un angolo di extraterritorialità; ci viene un dubbio : Robertoshire non sarà mica il 52° stato USA – uottsameriga (come diceva Sordi)!? Dopo tre ore e mezza (e perché ci siamo fermati ai secondi) ci alziamo un po’ frastornati da tutto il fumo ...negli occhi oops sorry, SMOKE in our eyes. Come diceva Totò : ma mi faccia il piacere!!!! P.S. un consiglio a Roberto “il romano" : se i suoi connazionali non li gradisce come ospiti paganti faccia così : quando telefonano per prenotare dica loro che è completo così c’è più disponibilità per gli stranieri.