"QUANDO IL MEGLIO E' L'ACQUA MINERALE" E' questa l'amara considerazione che si esprime dopo aver pranzato al "decantato" (dalle guide) ristorante "DA VITO" di Sennori in prov. di Sassari. Sorvolando, ovviamente sulla tiepida accoglienza del titolare, la sera dI un comune martedì 29 luglio 2008, che, sia pur garbatamente ti respinge "perchè la sala è piena" -anche se in maniera vistosa compaiono degli spazi vuoti in una sala contigua, chiaramente utilizzabile- dopo aver dichiarato di essere noi avventori venuti da centinaia di Km. di distanza e di disporre temporalmente di poche possibilità  di replica, ci si ripresenta, dopo perentoria prenotazione, la sera successiva con tanta curiosità  ed aspettativa (sacrificando altro impegno -potenza delle guide!-). Ebbene l'accoglienza è SCONSOLANTE. Un "buonasera" di rito e poi l'assoluta dedizione da parte del titolare a spostare le tende dei finestroni (sono le 20.30, il sole è ancora alto a questa longitudine del meditteraneo) incurante se l'insolazione diretta al volto sia gradita o meno ai clienti (siamo in quattro) e soprattutto IGNORANDOLI ! Ma poi iniziano le "DANZE". Compare un cameriere "insofferente" alle precisazioni dei commensali che indicano quali degli antipasti D'OBBLIGO, sottolineo d'obbligo, siano graditi e quali NO (vari antipasti riferiti a portate di polipi, totani, calamari e lumache di mare-bocconi- NON graditi a noi commensali e quindi esplicitamente non richiesti). Il cameriere palesa subito il proprio fastidio nei confronti di sprovveduti avventori che desiderano consumare CIO' CHE PIACE A LORO e non ciಠche piace al cameriere, tanto che, seccato, se ne va, ed invita un collega a servire quel tavolo "non gradito". Arriva il secondo cameriere che si dimostra più disponibile, peraltro portando in tavola il "vino della casa" chiesto semplicemente in misura da un litro, viceversa in bottiglia (ex recipiente lavato di una bottiglia di olio extravergine) da 700 cc.. N.B. I commensali adiacenti venivano serviti con recipienti/caraffe tipiche da vino da Lt. 1. La seconda portata, recata in tavola da una terza cameriera, malgrado le raccomandazioni, risulta essere proprio di quelle vivande (polipi e patate) dichiaratamente NON gradite ai commensali. Altra discussione ed ulteriore precisazione da parte nostra di ciಠche si voleva e di ciಠche non si gradiva. Difficile intendersi ! Dopo una piccola serie di antipasti ecco servire le lumache di mare o "bocconi" NON graditi, poi ancora qualcosina ed ancora riserviti "bocconi" e "calamari"...!!!! Caspita, vuoi vedere che siamo finiti su "CANDID CAMERA"! Passiamo ai primi: la notissima e decantata ZUPPA DI CECI E GAMBERI. Ma dove erano finiti i gamberi?!? Probabilmente dimenticati in cucina... Si chiude il pasto con il secondo "primo": bavette al pomodoro e scampetti. Da precisare che tra il primo "primo" e quello dianzi descritto sono passati circa 35 minuti, tanto che il titolare, fino a questo momento "missing", ipocritamente, si avvicina e chiede se ci si senta "trascurati"... Superfluo dire che la nostra risposta è stata "adeguata". IN SOSTANZA: UN LOCALE DOVE L'UNICA VERA SPECIALITA' E' IL CONTO, SALATO E PEPATO!!! Per tutto il resto vale la pena di ricordare l'acqua minerale servita: quella sì eccellente! Roberto Udine